Mi sono arrabbiata con lui e ho smesso di andare in ospedale a trovarlo.
Pass? un’po di tempo. Io pensavo a tutto il nostro passato, scalpitavo ed ero perplessa: come aveva potuto? Man mano la mia rabbia pass?. Sono andata a trovarlo. Proprio quando ? stato dimesso dall’ospedale.
Ho detto che lo perdono e che voglio che tutto torni come prima. Ed egli mi ha risposto: «No, adesso io non voglio. Quando stavo male, lei mi curava».
E se n’? andato dall’altra.
– Questa ? un’altra storia, conclude la mia nuova conoscente, avvocato, – sempre raccontata da una donna.
Lei ha vissuto tanto con suo marito. Sono diventati vecchi insieme. Quando lui mor?, al funerale arriv? un’altra donna tutta in lacrime. Piangeva, come si trattasse di un familiare. Una parente lontana? Non mi risulta.
Scopr? che suo marito aveva un’altra famiglia e che quella donna era sua figlia.
– Allora come si fa a fidarsi degli uomini? – mi chiede la mia conoscente avvocato.
Come faccio a saperlo, cara Nadezhda Yakovlevna?
Traduzione Alfredo Bertollo
I capelli non lavati
«Questo avvenne trent’anni fa» – mi racconta Olga- «in un piccolo paese dove tutti si conoscono, fra loro amici nelle difficolt?. Le vicine di casa si aiutano l’una l’altra anche solo per scambiarsi i fiammiferi. Tutte le novit? vengono esaminate.
Al centro dell’attenzione, naturalmente, i giovani. La coppia pi? bella era quella di Vera e Sergio. La ragazza lavorava nell’emporio rurale e il giovane uomo insegnava nella scuola. Tutti erano pronti a giurare che non vi sarebbero stati problemi per le nozze.
A quel tempo esistevano i campi degli scout e il giovane insegnante di ginnastica fu mandato a lavorare con i ragazzi. L? egli incontr? Nadia, una maestra della regione vicina, orfana di madre che somigliava in tutto e per tutto a Vera. Nadia rest? incinta e in autunno Sergio si spos? con lei. Bisogna dire che come casalinga la giovane Nadia era perfetta come Vera. Quest’ultima non disse a nessuno quanto se l’era presa e non svel? in nessun modo ad alcuno il suo dispiacere: rest? cos? presente a s? stessa, scrupolosa e distesa come prima.
Tutto andava bene a Vera: il lavoro, la casa e gli studi; solo non aveva trovato l’amore e tutto il paese si preoccupava per lei. Poi improvvisamente cambi? dal di dentro anche se rispondeva alle domande in modo evasivo celando agli altri il motivo: si era innamorata di un giovane agronomo che era arrivato per istruire gli agricoltori.
Per fortuna o sfortuna di Vera era originario del villaggio che si trovava di fronte, oltre il fiume. A poco a poco corsero delle voci: la verit? viene sempre a galla.
Il motivo delle chiacchiere era serio: Vera aveva dodici anni di pi?. Ed ecco che sulla riva del fiume dove lei vive si danno pensiero per questo. Sull’altra riva criticano: una vecchia zitella vuole sposare un giovane. Specialmente era la famiglia dell’agronomo contro il matrimonio. La gente bisbigliava, ma l’amore ebbe la meglio. Anche Vera rest? incinta.
Le donne del consiglio di zona dove Vera era iscritta avevano compassione di lei perci? le telefonarono e le dissero: «Bisogna che tu ed Andrea veniate con i passaporti per firmare e noi formalizzeremo il matrimonio, ma solo oggi perchе il nostro presidente ? andato in missione; noi predisporremo il tutto e poi quando torner? glielo spiegheremo.». Vera si agit?: il vestito non andava bene come avrebbe dovuto, sapeva che bisognava dirlo subito ad Andrea ed egli avrebbe portato subito il suo passaporto. Oh! Dio, quanto aveva aspettato questo momento. Per? qualcosa non andava bene si guard? nello specchio: i capelli non erano lavati. Nella sua situazione concentrata sulla nuova vita, lei si ? trascurata nel suo aspetto esteriore. Decise di non andare con i capelli sporchi e si lasci? sfuggire l’occasione. Rispose alle amiche: «Grazie, ma oggi non posso». Parl? con Andrea dopo alcuni giorni, ma lui era distratto per i problemi con i suoi genitori; chiese di rinviare la firma.
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