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Le avventure del Principe Amir – 1. Il Diaspro rosso

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2022
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Amir & Akhmed

Capitolo secondo

AMIR & AKHMED

Il piccolo Amir era cresciuto libero e spensierato fino all’et? di quindi anni e i suoi genitori, Mohammed e Adeela, fino al triste epilogo della loro scomparsa, avevano fatto in modo che il loro primogenito non fosse troppo angustiato dal rigido protocollo di corte e ricevesse un’educazione quanto pi? consona al suo carattere gentile e socievole.

Amir era continuamente «affamato di cultura» tanto che, quando non era soddisfatto del precettore di turno assegnatogli dal padre, con un pretesto qualsiasi si allontanava dalla sua stanza e, di nascosto, si intrufolava nella biblioteca reale dove sapeva di poter soddisfare la sua sete di conoscenza.

La biblioteca reale, tra tutti i nascondigli segreti, era il suo posto preferito. Qui poteva leggere, in tutta tranquillit?, i suoi amati libri, soprattutto quelli che parlavano di storia. La sua curiosit?, il desiderio di conoscenza, gli davano un’energia incredibile e, attraverso quei libri antichi, si immedesimava con gli eroi del passato. Questo suo volare lontano con la fantasia, a volte, gli faceva perdere lacognizione del tempo e, qualche volta, arrivava in ritardo alla cena reale. Sua madre Adeela, molto pi? intransigente del marito in fatto di disciplina ed educazione, in queste occasioni era solita ripetere: «Caro marito… anche questa sera tuo figlio Amir ? in ritardo!».

Spesso il re non era in grado neppure di replicare perchе la consorte, immediatamente, riprendeva il suo tono accusatorio: «E» sempre la stessa storia… questo ragazzo non cambier? mai… ma ? tutta colpa tua… sei troppo buono con Amir. Gli lasci fare sempre tutto quello che desidera e poi… vedi… questi sono i risultati. Non capisce che ? una grave forma di mancanza di rispetto verso i suoi genitori? Come potr? mai governare un regno… la nostra amata isola… se non incomincia ad assumersi le sue responsabilit??».

«Nostro figlio… Adeela… nostro figlio… ricordati che non ? solo mio figlio», la interruppe gentilmente il re. «Forse dimentichi che lui ha esattamente il tuo carattere… ? come te da giovane… ma con l’avanzare dell’et? cominci a non ricordare… mia splendida regina…».

Mohammed non fin? di concludere la frase che un grande sorriso illumin? il rubicondo viso dell’amatissima moglie che scoppi? in una sonora e coinvolgente risata. Come al solito il re era riuscito, con una semplice ma efficace battuta, a calmare gli animi.

«Stai tranquilla mio splendore, vado a cercarlo personalmente, sono sicuro che lo trover? nascosto in uno dei suoi posti segreti…».

«Oh… bene… adesso mi abbandoni anche tu… questa cena sta diventando una tipica serata da famiglia di Astagatt», lo riprese Adeela, alzando lo sguardo verso il soffitto.

«Su amore mio… non essere arrabbiata!! Far? prestissimo. Prometto. Vedrai che, tra pochi minuti, io e tuo figlio Amir faremo ritorno da te e, tutti insieme, consumeremo questa splendida cena».

Mohammed si considerava un padre orgoglioso e premuroso. Quando gli impegni del reame glielo consentivano si fermava a parlare con Amir e, insieme, discutevano di tutto, di qualunque argomento.

Amir non era l’unico figlio della coppia reale. Infatti, il principe ereditario aveva un fratello minore, pi? piccolo di circa due anni, al quale avevano dato il nome di Akhmed, in onore del nonno materno che, alla veneranda et? di 84 anni ancora governava, con piglio giovanile ma autoritario, la vicina isola di Cora.

Akhmed, fin dai primi vagiti, dimostr? di avere un carattere forte e determinato. Al momento dell’allattamento agitava vorticosamente le piccole manine e i piedini, in segno di ribellione e respingeva perentoriamente, con calci e pugni, tutte le nutrici che gli si avvicinavano. Desiderava bere il latte solo dal seno della madre, la regina Adeela, che amorevolmente si dedicava alle cure del figlioletto, coccolandolo dolcemente finchе non lo vedeva addormentato con un sorriso di soddisfazione stampato sul suo viso gi? paffutello.

I due fratelli crebbero rapidamente ma con caratteri completamente diversi l’uno dall’altro. Cos? dolce, gentile e premuroso Amir, tanto pi? arrogante, chiuso ed introverso Akhmed.

Anche nell’aspetto i due principini erano moto diversi.

Il pi? grande dei fratelli era longilineo e gi? alto per quelli della sua stessa et?. Aveva un bel visino sul quale spiccavano due bellissimi occhi azzurri e una tumultuosa capigliatura di splendidi ricci neri. Akhmed, invece, cresceva grassottello, con le lentiggini, il naso grosso e i capelli rossi. Inoltre, per distinguersi dal fratello pi? grande al quale non desiderava affatto assomigliare, si faceva appositamente tagliare i capelli cortissimi dal barbiere di corte, con vivo disappunto dei suoi genitori.

Solo un particolare fisico sembrava accumunare i due fratelli: il colore dei loro occhi che erano di un grigio-azzurro intenso, cosa che li distingueva da tutti gli altri bimbi dell’isola di Astagatt.

Akhmed, al contrario di Amir, non aveva nessuna passione per l’arte o la cultura in generale. La sua unica occupazione, durante l’infanzia e parte della sua giovinezza, era stata quella di giocare con i soldatini di piombo, ad altezza naturale, fatti realizzati dal sovrano, appositamente per lui, dai migliori artigiani dell’isola. Raramente si poteva notare Akhmed leggere qualche libro, se non quelli che parlavano di navi, di battaglie o di avventurose attraversate degli oceani. Il mare e la navigazione erano le uniche passioni che univano i due fratelli, ma per tutto il resto erano completamente agli antipodi, come l’acqua con il fuoco.

In diverse occasioni aveva apertamente manifestato la sua gelosia per il fratello maggiore, che detestava, a suo dire, anche per i suoi modi sempre troppo cortesi e gentili verso i sudditi del regno.

Per Akhmed, invece, bisognava mantenere le debite distanze dal popolo e governare con il metodo «del bastone e della carota».

A volte Akhmed, a causa del suo cattivo comportamento verso la servit? di corte, veniva punito dal re e confinato nella sua stanza. In quelle occasioni era solito ripetere a voce alta: «Un giorno tutto questo cambier?. Io sono un principe e nessuno pu? dirmi cosa devo fare e cosa devo dire. Prima o poi uccider? quell’imbecille di mio fratello Amir e tutti dovranno temere la mia ira. Mi ricorder? di tutti quelli che oggi mi procurano dolore e, quando sar? sul trono di Astagatt, la mia vendetta sar? implacabile».

La regina Adeela, benchе restasse colpita dal feroce odio provato dal figlio minore nei confronti del fratello, non ne stigmatizzava le parole. Anzi, accarezzandogli la testa rasata cercava, con pazienza e dolci parole, di riportarlo alla calma. Gli sussurrava che, un giorno non lontano sarebbe diventato il potente sultano dell’isola di Cora. Era quello il suo destino, gi? scritto nelle stelle, in qualit? di unico discendente maschio designato a succedere a suo nonno Akhmed Al Kebir.

Amir, che amava il fratello pi? piccolo e gli perdonava tutte le provocazioni e gli scherzi stupidi che era costretto a subire, solo in un’occasione perse il suo proverbiale autocontrollo e si arrabbi? moltissimo con Akhmed. Questi gli rub? la preziosa e amatissima collezione di vecchi libri di storia e trascorse un’intera settimana prima che si decidesse a restituirla al fratello. Fu solo grazie all’intervento, duro e deciso, della regina Adeela, che la questione tra i fratelli fu risolta senza indugio.

Amir, alla consegna dei suoi preziosi libri di storia, riacquist? immediatamente la calma ed il sorriso. Porse amichevolmente la mano verso il fratello, in segno di pace, invitandolo a trascorrere con lui un’intera giornata in cui avrebbero solo pensato a giocare ai soldatini. Ma Akhmed rifiut? sdegnosamente l’offerta e fugg?, arrabbiatissimo, nella sua stanza, tra le lacrime, meditando eterna vendetta.

GLOSSARIO 2

Avverbio/ Наречие = avv.

Verbo / Глагол = v.

Modo di dire / фигура речи = m.d.

Aggettivo / прилагательное = agg.

Sostantivo = s. m.

(существительное мужского рода)

Sostantivo = s. f.

(существительное женского рода)

affamato di cultura (m.d.) = grande desiderio di cultura

одержим культурой, просвещением

precettore (s.m.) = maestro

дежурный наставник

intrufolarsi (v.) = entrare di nascosto
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